• Udine
  • Orticultura

B-Orto di Filippo e Sara

Vogliamo garantire alti standard in termini di sostenibilità ambientale, economica e sociale

Il peperoncino di Gemona

Lui: Filippo Bortolon, biologo ambientale, fotografo veneto col pallino della cucina. Lei: sociologa di Gemona del Friuli che scrive molto bene. Assieme hanno progettato e creato B-Orto, una realtà agricola specializzata nel peperoncino. Ci troviamo a Gemona, ai piedi del monte Cuarnàn. Assieme hanno due figli, Pietro e Bianca. Hanno scelto di andare a vivere in campagna per far correre i loro bambini, ma anche per far radicare bene le loro piantine. Hanno fondato B-Orto perché è il loro sogno nel cassetto, che è diventato realtà quotidiana.

Nel loro orto selezionano, collezionano, producono e trasformano peperoncini nella loro casalaboratorio:

“Ufficialmente la nostra avventura imprenditoriale incomincia alla fine del febbraio 2020, fino ad allora eravamo degli hobbisti della produzione di salse, creme e creazioni varie a base di peperoncino”. Spezia che Filippo adora e i cui semi portava a casa dai suoi reportage in Asia e Africa, assieme a diverse ricette. Con una scelta ben delineata e senza compromessi. Produzione del peperoncino in proprio nel mezzo ettaro ad esso dedicato; circa 200 varietà provenienti da tutto il mondo; essiccatoio in una parte della casa della nonna di Sara. Un piano di marketing semplice e preciso: alta qualità senza compromessi ottenuta da una puntuale artigianalità; quasi esclusa la vendita del peperoncino intero, quindi solo trasformato e, sotto il profilo organolettico, non si punta sul piccante, bensì sull’armonia e sui profumi grazie alle loro combinazioni ed anche alla duttilità di questa spezia che permette molte interpretazioni. Mercati solo di nicchia; vendita alla ristorazione e ai privati ma, vista la situazione, al momento solo a questi ultimi, raggiunti con l’e-commerce. Target giovane con buona capacità di spesa e passione per la cucina.

Poi una scelta di grande interesse: cercare collaborazioni con altre aziende del luogo per creare prodotti assieme. Una filiera locale capace di valorizzare il territorio ed innovare i prodotti, come maritare il peperoncino col formaggio; o un salame e la birra.

Un bel progetto che gli uffici regionali dovrebbero assecondare, invece di ostacolare. Questo è, purtroppo, un ritornello che quasi tutti i giovani che vorrebbero entrare in agricoltura denunciano. Sono progetti ‘per’ i giovani sono nel titolo, ma non nei fatti. A Filippo e Sara è stato risposto che “i soldi li diamo ai cavalli vincenti e a chi ha già soldi”. Gli altri giovani incontrati affermano che per loro è impossibile raggiungere i punteggi previsti nei vari bandi. Che non sono tarati sulle loro esigenze e sull’innovazione. Per cui siamo costretti a ripeterci: alla faccia della New Generation UE e dei tanti proclami, per cui possiamo ben dire che sono solo aria fritta.  Così questi ragazzi sono costretti a chiedere prestiti alle banche che, a loro volta, fanno difficoltà a concedere perché impongono super garanzie.

Torniamo alle delizie create da Filippo e Sara. Che loro così definiscono: “ottenuti da filiera certa, materiali sostenibili, gestione responsabile di acqua e territorio sono punti fermi del nostro progetto. Vogliamo garantire alti standard in termini di sostenibilità ambientale, economica e sociale. Per questo i nostri prodotti saranno sempre frutto di studio e ricerca e saranno sempre buonissimi!”

E questi sarebbero i giovani che la nostra legislazione punisce!                                    

condividi

altre edizioni:

  • 2019
  • 2020
  • 2022
  • About

    Quaderni di Agricultura è un sito web e un libro.

    È un progetto realizzato per Camera di Commercio di Udine e Pordenone da Walter Filiputti e Tundra Studio.

    designed in tundra